Il paziente viene indirizzato alla visita di chirurgia generale dal proprio medico di famiglia, quando questi abbia il sospetto di una patologia che richieda lo svolgimento di un futuro intervento chirurgico, al fine di confermare o escludere un eventuale disturbo fisico.
La visita di chirurgia generale viene eseguita da un medico chirurgico con l’obiettivo di diagnosticare o escludere l’esistenza di patologie per la cui cura sia necessario un intervento chirurgico. La visita di chirurgia generale rappresenta quindi il primo passo verso un eventuale intervento chirurgico.
E’ solitamente il medico di medicina generale a consigliare al paziente una visita di chirurgia generale, al fine di costatare la patologia e quindi nei casi in cui si ritenga potenzialmente necessaria una soluzione chirurgica al problema.
Il chirurgo può richiedere ulteriori accertamenti, per valutare se l’intervento sia la migliore opzione possibile. In alcuni casi, dopo attenta valutazione, il medico di chirurgia generale può anche non ritenere necessario l’intervento chirurgico. Ciò può accadere quando sia possibile gestire il problema in atto con altre soluzioni che non siano necessariamente l’esecuzione di un intervento.
Durante la visita di chirurgia generale, lo specialista raccoglie informazioni con la storia clinica del paziente: precedenti malattie e interventi chirurgici, famigliarità verso determinate patologie e terapie farmacologiche in corso. Successivamente il medico chirurgo generale svolge un esame obiettivo dei principali apparati del corpo umano, dal cuore ai polmoni all’addome, per verificarne lo stato e la reazione di ognuno di loro a un eventuale intervento chirurgico. Il chirurgo una volta esaminato il problema lamentato dal paziente può predisporre il futuro intervento, qualora abbia certificato l’esistenza della patologia, o può invece escluderne l’esecuzione, nel caso in cui non abbia riscontrato alcun problema di salute. Infine, a completamento della visita il medico può inoltre disporre ulteriori accertamenti, nel caso in cui la visita non abbia portato a una diagnosi, di conferma o di esclusione della patologia, certa. L’intervento chirurgico ambulatoriale può essere effettuato con anestesia locale o loco-regionale.
Si raccomanda di portare con sé tutti i referti di visite precedenti, esami diagnostici e analisi, perché lo specialista possa avere a disposizione tutte le informazioni possibili. In particolare sul problema specifico indicato dal medico curante.
Lo specialista, inoltre, può richiedere ulteriori accertamenti.
La visita chirurgica generale non è né pericolosa né dolorosa, non rappresenta un esame invasivo per il paziente. Il paziente non deve sottoporsi a nessuna preparazione prima di affrontare la visita, si consiglia solo di portare con sé i referti di eventuali esami relativi al problema da trattare.
Il Medico di Chirurgia generale può inoltre effettuare una visita per diagnosticare patologie a carico della mammella, della tiroide e degli organi della cavità addominale (intestino, colon, fegato, stomaco, esofago, cistifellea, pancreas, fegato, dotti biliari).
Tra queste ricordiamo in particolare:
Dal punto di vista diagnostico il chirurgo generale effettua molto spesso biopsie dei linfonodi e biopsie mammarie.
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